I Castelli ritrovati

I CASTELLI RITROVATI

Il Progetto “I castelli Ritrovati” è la proposta di Partenariato Speciale Pubblico Privato che la cooperativa Zoe ha presentato nel 2021 all’Amministrazione di Calice al Cornoviglio per la gestione e la valorizzazione dei due castelli di proprietà comunale. Il progetto è tra i sei vincitori, su ventitré candidature a livello nazionale, della prima edizione di “Viviamo Cultura”, una call promossa da Alleanza Cooperative Italiane, in collaborazione con ANCI – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e con il supporto tecnico di Fondazione Fitzcarraldo e sostenuta dai Fondi mutualistici della cooperazione CoopFond, Fondosviluppo, General Fond, dedicata all’accompagnamento di idee progettuali di valorizzazione del patrimonio culturale pubblico. La proposta ha come oggetto la valorizzazione dei due Castelli del Calicese, l’uno ubicato a Madrignano e l’altro a Calice, attraverso una gestione che li renda promotori di processi di sviluppo per l’intero territorio, in dialogo con le sue diverse risorse culturali, ambientali, economiche.

SCOPRIAMO IL TERRITORIO

Calice al Cornoviglio è un Comune della Provincia della Spezia caratterizzato per un territorio totalmente montano, solcato da strette vallate percorse da torrenti e trasversali alla Val di Vara. Immerso nel verde dei boschi, contornato da alti monti, il territorio comunale si trova nel cuore della regione della Lunigiana storica con forti valenze naturalistiche e paesaggistiche. È inserito all’interno del Parco Regionale di Montemarcello-Magra-Vara. Si caratterizza per la presenza di una frazione principale denominata “il Castello”, a motivo della presenza dell’antica rocca Doria Malaspina e da una ventina di altre frazioni ricche di testimonianze dell’architettura rurale ligure-lunigianese e di emergenze storico-architettoniche. Tra quest’ultime spiccano il castello di Madrignano, sede dell’Amministrazione comunale, nonché del centro espositivo sui Liguri-Apuani, antico popolo pre-romano. Una fitta rete di mulattiere e sentieri che ricalca antiche percorrenze, collega le varie frazioni e la parte valliva del Comune di Calice al Cornoviglio con la sua area montana nonché alcuni territori comunali dell’adiacente Val di Magra. Sul territorio comunale sono presenti 10 beni culturali e paesaggistici vincolati. Prodotto distintivo locale per la sua elevata qualità è il miele di Erica Arborea, garantito dagli apicoltori già a partire dai primi del ‘900 e fondatori della “Associazione Strada del Miele” che riunisce i produttori presenti nei Comuni di Calice al Cornoviglio, Rocchetta Vara, Tresana e Mulazzo. Il Comune di Calice fa parte dell’Associazione nazionale “Città del Miele”.

CASTELLO DORIA MALASPINA DI CALICE

L’imponente castello di Calice al Cornoviglio, databile alla prima metà del XII secolo, ci rimanda alle vicende di importanti e influenti famiglie genovesi, dai Fieschi ai Doria per arrivare agli Spinola. Nel mezzo la parentesi dei marchesi Malaspina che qui non hanno lasciato, rispetto a quanto avvenuto a Madrignano, segni significativi del loro passaggio. Ma è dal 1625 quando Placidia Doria Spinola entra ufficialmente in proprietà del feudo di Veppo e Calice che Il castello da fortezza si trasforma in una residenza signorile, percepibile ancora oggi, a pianta trapezoidale con all’interno un grande salone a forma rettangolare e con il torrione rotondo e il corpo cilindrico più in basso risalenti al primitivo edificio. Dalla seconda metà del XVIII secolo con il passaggio prima al Granducato di Toscana e in seguito al Ducato di Modena il castello diverrà sede del locale podestà e della guarnigione. Con il Regno d’Italia, invece, l’ex residenza signorile fu adibita a sede del giudice mandamentale, della stazione dei regi carabinieri e, successivamente al piano nobile, di alcuni uffici comunali e della scuola elementare. Dalla seconda metà del Novecento ospita alcune collezioni civiche e private, attualmente in corso di riorganizzazione, quali: il Museo della Brigata “Val di Vara”, il Museo delle Risorse Faunistiche, la Pinacoteca ”David Beghè” (pittore affrescatore allievo di Francesco Hayez nato a Calice nel 1854 e morto a Milano nel 1933), le raccolte “Pietro Rosa” ( nato a Le Grazie nel 1923 e morto a La Spezia nel 1995),  Tradizione Contadina e un’interessante collezione dedicata all’Apicoltura.

CASTELLO MALASPINA DI MADRIGNANO

Il castello è citato per la prima volta in un diploma imperiale di Federico Barbarossa risalente al 1164, nella quale espressamente viene concesso il castrum Madrognani ad Obizzo Malaspina.
Dal 1206 la proprietà sul feudo di Madrignano e del relativo castello appartiene per ben cinque secoli alla famiglia Malaspina a parte una per una cinquantina d’anni (1416-1469) che, in seguito all’assalto e distruzione da parte della Repubblica di Genova, passa ai conti Fieschi.
Una seconda e definitiva distruzione a cui non seguì una nuova ricostruzione, ma solo un riadattamento delle parti ancora in buono stato, la subì all’inizio del XVIII secolo durante gli scontri tra gli eserciti franco-spagnoli con gli imperiali austriaci.
Dal 1772, così come il castello di Calice la proprietà rientrò nei confini del Granducato di Toscana.
Con il Regno d’Italia il castello fu adibito a prigione e a caserma.
Danneggiato dal terremoto che colpì la Garfagnana e la Lunigiana nel 1920, subì ulteriori danneggiamenti nei diversi bombardamenti aerei alleati nella Seconda Guerra Mondiale.
Il castello così come oggi appare è il frutto di lunghi anni di risanamento e restauro conclusi nel 2016.
Attualmente ospita al primo piano gli uffici del Comune di Calice al Cornoviglio mentre al piano terra il centro espositivo “Gli Antichi Liguri in Val di Vara”.
È raggiungibile dal sottostante parcheggio tramite una breve funicolare panoramica.

 

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